SBIANCAMENTO DEI DENTI

    

Cosmetica per... i denti

Lo chiamano ‘hollywood smile’ ed è l’ultima beauty mania da Caracas a Shanghai. Denti grandi, bianchi, splendenti e perfettamente allineati.

Come quelli di Halle Berry, Julia Roberts, Sharon Stone, e Tom Cruise. Questione di … estetica, ma non solo. Secondo la giovane scienza della getologia, mentre si ride, il corpo produce endorfine, gli ormoni della felicità. In più attiva oltre 300 muscoli, innescando una sorta di benefico “jogging interno”. Il sorriso appunto. Quando è aperto e smagliante migliora anche comunicazione e rapporti sociali. E vanta poteri terapeutici. Fa bene all’umore e allunga persino la vita. Per averlo sempre così, non basta la semplice igiene quotidiana o la visita annuale dallo specialista.

Bisogna puntare sulla cosmetologia dentale del Centro Medico La Santé. Obiettivo: sbiancare, ringiovanire, allineare e rimodellare il sorriso.

 

Un sorriso nuovo in modo soft

Si tratta, più precisamente, di metodiche non invasive e del tutto indolori che, nel giro di 1-2 ore, consentono di cambiare l’aspetto di una dentatura sana, senza modificarne funzionalità e conformazione. Mediante il trapano munito di frese speciali, lo specialista rimodella il dente dove serve, colmando fessure, crepe o avvallamenti con un composto adesivo, formato da resine e sostanze indurenti. Tra i materiali più innovativi, le faccette in ceramica che, incollate sulla superficie del dente, consentono di colmare spazi interdentali irregolari o eccessivi, riparare denti consumati, rotti o malformati o, ancora, attenuare macchie permanenti, e con esiti eccellenti.

In tutti questi casi, il paziente potrà seguire l’intero percorso, sia con le foto del “prima e dopo”, sia valutando il possibile risultato finale grazie a un’impronta di cera della sua bocca, modificata dal medico a seconda degli interventi che prevede di effettuare. Senza dimenticare i “dettagli” di contorno, che poi dettagli non sono … Dalle gengive, che se sono irregolari e sporgenti, si possono rimodellare (bastano pochi minuti e una leggera anestesia locale), alle labbra (che con il tempo diventano più sottili, perdendo turgore, mentre si appiattisce la curvatura centrale, il cosiddetto “arco di Cupido” e gli angoli cadono verso il basso).

Il chirurgo estetico ridisegna sia il contorno della bocca, sia il “filtro” che la collega alle narici, riempiendo le rughette trasversali (dette “codice a barre”) con filler di acido acido jaluronico o collagene.

 

Il raggio che schiarisce

Sempre più hi-tech anche le tecniche di sbiancamento, da eseguire su una bocca sana.

A livello professionale, il trattamento può essere eseguito senza sorgente luminosa o con lampade alogene, al plasma, ed a luce polarizzata.

Il metodo per un sorriso “extra-white”?

La lampada a luce polarizzata (LPA) attiva il gel sbiancante, a base di perossido di idrogeno o di carbammide, libera molecole di ossigeno nascente che agiscono da “spazzino” e staccano i pigmenti responsabili delle discromie, anche persi stenti come quelle, dovute, per esempio, a tetraciclina, (antibiotici a largo spettro molto usati negli anni ‘70 durante la gravidanza, che hanno causato pigmentazioni nei denti dei bambini).

L’agente sbiancante scaldato penetra più in profondità e più rapidamente nei tessuti dentali. La lampada LPA consente di ottenere risultati sicuri in tempi ridotti. Il motivo? Perchè emette una luce polarizzata ben definita con una singola lunghezza d’onda. La seduta dura solo 30- 40 minuti e successivamente, se necessario, si eseguono a casa piccoli ritocchi, per uniformare il risultato ottenuto, con mascherine preformate a base di perossido di idrogeno al 10%.

Riducendo i tempi di trattamento, la lampada LPA diminuisce anche il rischio di sensibilità e permette all’ossigeno di penetrare più in profondità nello smalto e nella dentina senza danni alla polpa dentale, grazie al minimo incremento di temperatura.