Dott. CASTAMAN CARLO
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Specializzato in:
INTERVENTI CHIRURGICI ESEGUITI ALLA SANTE':
POSSIBILITA' DI ESEGUIRE GROSSI INTERVENTI CHIRURGICI IN OSPEDALE A VICENZA
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Caso clinico: ulcera dell'arto inferiore ed ernie discali multiple Contributo: S. Rowshani Il caso riguarda un paziente di 86anni dimesso con la seguente diagnosi: paraparesi con sindrome del canale stretto midollare ed ulcera a livello del tallone sinistro con escara necrotica. Si segnalavano inoltre ernie discali multiple con difficoltà di deambulazione e lombosciatalgia irradiata agli arti inferiori. Una TC rachide-lombare evidenziava una marcata ed estesa degenerazione maculare dei dischi L3-L4, L4-L5, L5-S1. ed ernia mediana, paramediana, laterale intra ed extraforamidale sinistra dei disco L3-L4,oltre a una cospicua ernia subostruente mediana dei disco L5S1. Si evidenziava anche una protrusione mediana dei disco L5-S1 ed una quadro di stenosi scanalare concentrica acquisita in modo più evidente ai livelli L3 e L4. Il paziente presentava anche diverse ulcere da decubito, infette ma non necrotiche. Erano evidenziati anche seri problemi circolatori agli arti inferiori causati da ipomobilità. La strategia terapeutica intrapresa comprendeva la grande autoemotrasfusione, ossigeno-ozono terapia locale ed iniezioni paravertebrali. Il trattamento ha avuto inizio con tre sedute settimanali. Dalla prima seduta fino alla quattordicesíma è stata praticata la autoemotrasfusione con 30 microgrammi di concentrazione e 200cc di miscela di ossigeno-ozono e terapia locale a livello dell'ulcera dei tallone sinistro con 50 microgrammi di concentrazione di miscela O2O3. Dopo aver accertato il miglioramento circolatorio, si iniziava la terapia antalgica e risolutiva a livello lombare, che è stata completata in 13 sedute con iniezioni paravertebrali bilaterali suddivise in 8 punti lombari con concentrazione di 20 microgrammi di miscela O2O3. Dopo 27 sedute il paziente riusciva a passare dalla posizione prona a quella seduta ed iniziava la FKT. Lescara necrotica dei tallone veniva sostituita dal tessuto di granulazione dopo la trentesima seduta. Alla trentasettesima seduta il paziente con l'aiuto della FKT riusciva a deambulare in stazione eretta con il deambulatore sottoascellare senza dolore né agli arti inferiori né a livello lombare. Vista la criticità dei caso, si è deciso di proseguire solo l'autoemotrasfusione fino alla quarantanovesima seduta per sostenere la funzione circolatoria in base all'FKT. |
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