Sideremia

 

È la concentrazione del ferro nel sangue . Valori normali sono considerati:da 60 a 160 mcg/dl per l'uomo e da 20 a 140 mcg/dl per la donna. All'interno dell'organismo il ferro è contenuto in parte sotto forma di deposito ( ferritina ) e in parte sotto forma di ferro circolante (sideremia).
Alla nascita l'organismo contiene una certa quantità di ferro, ceduta dalla madre soprattutto durante il terzo trimestre di gravidanza. In seguito il ferro viene assunto con gli alimenti ed assorbito dall'intestino.

Quali alimenti contengono ferro.
Alimenti particolarmente ricchi in ferro sono le carni, il fegato, il pesce, frutti di mare (ostriche, cozze..), il tuorlo d'uovo, le verdure a foglia verde, come prezzemolo e spinaci, legumi, cacao, i cereali integrali, i legumi, la frutta secca. Il problema del ferro non risiede in effetti nella sua reperibilità, ma nel suo assorbimento, che è piuttosto difficoltoso. Alcune sostanze, come la vitamina C, facilitano l'assorbimento del ferro alimentare, mentre altre sostanze, come le fibre in eccesso, possono ostacolarlo.

Come viene eliminato.
Il ferro viene quotidianamente eliminato dalla esfoliazione continua della cute e delle mucose; a queste perdite fisiologiche si aggiunge nelle donne in età fertile la perdita dovuta al ciclo mestruale.

Un'aumentata richiesta di ferro si presenta in caso di gravidanza (in cui il bisogno di ferro può salire a oltre 150 mg), di allattamento, nei periodi di crescita in cui occorre sintetizzare nuova emoglobina oltre a quella già presente nel sangue. Se aumentano i fabbisogni di ferro o se ne viene eliminato più di quanto ne viene assorbito, si esauriscono a poco a poco prima i depositi di ferro e dopo il ferro circolante. Si determina quindi in una prima fase una riduzione della ferritinemia, successivamente della sideremia, ed infine anche una riduzione della produzione delle sostanze, come l'emoglobina, di cui il ferro è parte integrante fondamentale; ne consegue una anemia da carenza di ferro.
Di fronte ad una diagnosi di anemia la dieta ricca di ferro non basta,è dunque necessario ricorrere a dei farmaci.Di solito si ricorre alla soministrazione di ferro sotto forma di sali. L'industria farmaceutica produce una grande varietà di sali, nella speranza che ve ne sia qualcuno che provochi meno irritazione gastrica. La terapia non dà risultati immediati, i primi risultati si hanno dopo 15-20 giorni di trattamento, e la somministrazione va proseguita per almeno tre mesi.




 

torna alla pagina analisi: che cosa sono e a cosa servono