I RENI

CHE COSA SONO I RENI ?


FIG. 1
 


CHE COSA SONO I RENI ?

Sono 2 organi situati nell'addome,a forma di fagiolo, grandi poco più di un pugno, collegati alla vescica da un condotto (Uretere) (Fig.1). L'urina formata dai due reni si raccoglie nella vescica.

   

Il sangue giunge al rene dall'aorta con un'arteria renale che si divide in tronchi sempre più piccoli (Fig. 1) sino ai cosiddetti glomeruli, che sono il sistema di filtrazione del rene.

Il glomerulo è un gomitolo di piccolissimi vasi (capillari) sanguigni nei quali circola il sangue che deve essere filtrato. Il liquido filtrato dai capillari dei glomeruli giunge in un tubo, un lungo e tortuoso tubicino (Fig. 2).


FIG. 2
 

Glomerulo e tubolo formano il nefrone, l'unità funzionante del rene. Ogni rene possiede circa un milione di nefroni. I tubuli dei nefroni vicini si uniscono per formare i dotti. In tal modo l'urina di tutti i nefroni giunge nell'uretere che la porta in vescica.

Ad ogni battito cardiaco circa 1/5 del sangue mandato in circolo passa nei reni. Questo è il motivo per cui il rene è coinvolto nelle malattie che interessano i vasi sanguigni.

Ogni rene contiene 1 milione di Nefroni. Il Nefrone (nell'ovale in Fig. 2 – nello spicchio ingrandito del rene se ne vedono due) è formato dal Glomerulo, che è un gomitolo di capillari che filtra il sangue, e dal tubulo; il liquido filtrato dai glomeruli passa nel tubulo che, dopo un lungo percorso, si unisce ai tubuli di altri nefroni in dotti che portano il liquido nell'uretere.


COME SI FORMA L'URINA ?

Nel glomerulo il sangue è filtrato.

Il liquido filtrato passa nel tubulo attraverso la parete dei capillari del glomerulo portando con sé le sostanze in esso disciolte, senza distinzione tra sostanze da eliminare e quelle da conservare; la parete dei capillari trattiene, come un setaccio, solo globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e le proteine.

Il 99% del liquido filtrato dal glomerulo (Filtrato Glomerulare) è riassorbito dal tubulo, che recupera così gran parte dell'acqua; anche le sostanze utili (disciolte nel liquido) che erano state filtrate ma che non devono essere perdute vengono riassorbite. Liquido e sostanze riassorbiti passano nei capillari sanguigni che circondano i tubuli ritornando così nel sangue.

L'urina è il risultato di queste attività del glomerulo e del tubulo.


A COSA SERVONO I RENI ?

I reni svolgono importanti funzioni:

  • Eliminano le scorie (come quelle azotate), vari farmaci (come antibiotici) e sostanze introdotte nell'organismo.

  • Mantengono in equilibrio il contenuto corporeo di acqua, sali, acidi, bicarbonati ed altre sostanze, eliminando l'acqua ed i sali quando sono in eccesso e riducendone l'eliminazione in condizioni di carenza.

Ad esempio, quando beviamo non ci poniamo il problema di calcolare di quanta acqua il nostro organismo abbia bisogno; se beviamo molto, i nostri reni provvedono ad eliminare l'acqua introdotta in eccesso, con emissione di urine diluite, trasparenti (come l'acqua) e in quantità abbondante;se beviamo pochissima acqua, producendo urine concentrate, di colore giallo e in quantità scarsa.

Lo stesso avviene con il sale:se mangiamo salato, i reni eliminano il sale introdotto in eccessorispetto alle nostre esigenze.Se mangiamo insipido, il rene trattiene il sale eliminando urine con poco sale.

  • Producono alcuni ormonicome l'eritropoietina(che stimola la formazione di globuli rossi da parte nel midollo osseo), larenina e le prostaglandine (che regolano la Pressione Arteriosa). Producono la forma attiva della vitamina D, fondamentale per l'assorbimento intestinale di calcio e per la calcificazione delle ossa.

  • Consentono ad alcuni ormoni di svolgere la loro funzione, come ilparatormone(PTH) prodotto dalle paratiroidi (4 piccole ghiandole situate nel collo vicino alla tiroide). Il PTH svolge una importante azione sulle ossa; inoltre fa eliminare con le urine l'eccesso alimentare di fosforo.

  • Regolano la Pressione Arteriosa mantenendola su valori normali (cosa che va controllata con lo sfigmomanometro di tanto in tanto) con l'eliminazione dell'eccesso di sale e con la produzione di ormoni, come renina e prostaglandine.


QUANDO SI URINA MOLTO SPESSO

Se si beve solo quando si ha sete, la quantità di urina emessa ogni giorno oscilla tra 1 litro ed 1 litro e mezzo, con minzioni che avvengono di solito durante il giorno (di notte in genere non si urina).

Se si beve molta acqua(di rubinetto o la cosiddetta “acqua minerale” non fa differenza), si urina molto; se si è bevuto molto di sera, di notte ci si sveglia per urinare. Ma acqua si introduce anche con gli alimenti, non solo con il brodo, ma anche ad esempio con la pasta (gli spaghetti cotti sono più voluminosi dei crudi perché pieni di acqua), con le arance, con i mandarini, con l'uva.

Se si beve alcool, si urina di più. Se si beve poco si urina poco. Alcune volte si urina spesso, ma si elimina poca urina ad ogni minzione. Questo avviene in caso di infezioni alla vescica (si associa spesso a bruciore durante la minzione); in questi casi conviene eseguire subito l'urinocultura con l'antibiogramma per poter curare l'infezione con i farmaci più adatti. Ma minzioni scarse e frequenti si possono avere anche nell'uomo anziano per una ipertrofia prostatica.

La spiegazione è la seguente. L'urina prodotta in continuazione dai reni viene versata dagli ureteri in quel “serbatoio” che è la vescica. Così la vescica, che dopo la minzione è vuota, pian piano si riempie.Ma lo stimolo ad urinare non compare sino a quando la vescica non si è completamente riempita, quando cioè la distensione della sua parete induce lo stimolo.

L'intervallo tra una minzione e l'altra è dato dal tempo che la vescica impiega a riempirsi. Se si beve molto, si forma più urina e la vescica si riempie prima: si urina più spesso e in quantità abbondante.

Nell'uomo c'è una ghiandola, la prostata, che circonda l'uretra, cioè il canalino che permette lo svuotamento della vescica durante la minzione.

Se la prostata, con gli anni, si ingrossa, comprime l'uretra restringendone il lume, per cui, durante la minzione, diventa più difficile e quindi incompleto lo svuotamento della vescica. In questa condizione quando, con la minzione, si riduce il contenuto della vescica, lo stimolo ad urinare sparisce, anche se la vescica non è svuotata del tutto.

L'assenza dello stimolo fa illudere che la vescica sia vuota; invece contiene ancora un residuo di urina che non è stata eliminata.

Siccome la vescica è già in parte riempita di urina, impiegherà meno tempo a riempirsi completamente, per cui l'intervallo tra una minzione e quella successiva sarà ridotto. Questo spiega perché il paziente con ipertrofia prostatica urina poco (perché non svuota totalmente la vescica) e spesso (la sua vescica si riempie prima).

L'ipertrofia prostatica potrebbe alterare la funzione dei reni. Quando un anziano urina poco e spesso, deve sottoporsi ad Ecografia renale, prostatica e vescicale prima e dopo avere urinato (per vedere se c'è un grosso residuo di urina in vescica).Ci sono oggi farmaci che possono correggere l'ipertrofia prostatica.

Anche la donna anziana può avere problemi allo svuotamento della vescica: tale difficoltà è dovuta ad un prolasso che, abbassando la vescica, ne ostacola lo svuotamento durante la minzione; il che porta a minzioni scarse ma frequenti per lo stesso motivo descritto per l'ipertrofia prostatica. Le minzioni scarse e frequenti nelle infezioni vescicali sono invece dovute ad irritazione della parete della vescica che si comporta come se fosse distesa dall'urina se è vuota; il disturbo sparisce con la guarigione dell'infezione.

Le infezioni delle vie urinarie sono frequenti, tra i lattanti, in particolare nei primi tre mesi di vita, soprattutto nei maschietti.

Nel neonatopossono presentarsi con vomito, diarrea, sonnolenza o irritabilità, inappetenza, scarso aumento di peso, ittero, febbre o ipotermia.

Nel bambino colpiscono maggiormente le femminucce.

Frequentemente sono presenti inappetenza, vomito, dolori addominali, febbre e bruciore alla minzione. Possono essere causa di crescita stentata e di febbre di origine sconosciuta.

La diagnosi si basa sulla urinocultura. Sono facilitate da malformazioni urinarie che vanno quindi sospettate nelle infezioni urinarie persistenti o recidivanti o quando compare incontinenza urinaria ed il bambino fa la pipì a letto (enuresi notturna). Si impone una ecografia delle vie urinarie.


COME SI MISURA LA FUNZIONE DEI RENI ?

La funzione dei reni è normale quando è conservata la loro capacità di filtrare il sangue per eliminare le scorie e gli eccessi di acqua e sale.

La quantità di urina eliminata giornalmente non costituisce un indice della funzione renale. Infatti i reni filtrano ogni giorno dal sangue circa 170 litri di liquido; ma il 99% di questa quota è subito riassorbita dai tubuli e ritorna nel sangue; solo l'1% (1 litro – 1 litro e mezzo) è eliminato come urina. Misurare la funzione dei reni significa misurare il Filtrato Glomerulare (nell'adulto è di 100-120 millilitri al minuto; diminuisce in caso di grave danno renale).

Il modo più semplice è la determinazione della cosidetta Clearance, che è misurata dosando nel sangue e nelle urine la Creatinina, una sostanza prodotta dai muscoli (quindi non occorre iniettarla per eseguire la Clearance). La Creatinina non è tossica; è solo una spia della Filtrazione Glomerulare: essendo eliminata solo dai reni , se i reni filtrano di meno, la sua concentrazione nel sangue aumenta.

I valori normali della Creatinina nel sangue sono, nell'adulto, di 0,8-1,2 mg/dL. La Creatinina nel sangue aumenta in caso di grave danno renale. Il calcolo della Clearance della Creatinina è fatto usando la concentrazione della creatinina nel sangue (Creatininemia) e nelle urine e la diuresi, cioè la quantità di urine emesse in un minuto (calcolata sulla raccolta delle urine per 24 ore).

Una stima della Clearance della Creatinina (valore normale 100-120 ml/min.) è otttenuta con formule matematiche che si basano sul valore della Creatininemia e su dati anagrafici e fisici del paziente.

Ecco la formula più usata: (140-età in anni) x Kg peso corporeo/72/mg% Creatininemia (nella donna il valore ottenuto va moltiplicato per 0,85)


LE MALATTIE RENALI PIU' COMUNI

Molte sonole malattie che possono causare un danno renale e portare alla Insufficienza renale Cronica: Ipertensione Arteriosa Arteriosclerosi, Obesità, Ipercolesterolemia, Diabete. Seguono per frequenza: le Glomerulonefriti (dovute ad infiammazione dei glomeruli); le Nefropatie Interstiziali (da infezioni, ostruzione delle vie urinarie o uso inappropriato di alcuni farmaci); le Malattie Renali Ereditarie (tra le quali i Reni Policistici) e le lesioni renali secondarie a malattie delle vie urinarie, ereditarie o acquisite.

Le Malattie renali possono comparire a qualsiasi età. Nei bambini predominano le Glomerulonefriti, le Malattie ereditarie e quelle congenite; negli anziani le lesioni su base vascolare o dismetabolica.

La nefropatia più diffusa negli anziani è la cosiddetta Nefroangiosclerosi, malattia dei piccoli vasi arteriosi del rene, in genere secondaria all'Ipertensione Arteriosa.

Con l'aumento dei casi di Diabete dell'adulto diventano sempre più frequenti le lesioni renali secondarie a questa malattia, se non si controlla la glicemia e non si esegue una corretta terapia.

Quando, per malattia renale, si ha riduzione del numero dei nefroni, si verifica un aumento della Filtrazione da parte dei glomeruli residui che compensa la perdita di nefroni: la Clearance della Creatina si mantiene normale. Quindi i reni possono essere malati, anche se la Creatininemia a la Clearance della Creatinina sono normali.

Questa iperfiltrazione non è dannosa, ma utile se la riduzione del numero dei nefroni non supera il 50%. Per questo la perdita di un solo rene è rapidamente compensata dall'aumento della filtrazione dell'altro rene sano,senza che si verifichino danni neanche col passare del tempo.Questo consente una vita normale a chi perso un rene o ha donato un rene (per un trapianto da vivente) se l'altro rene è sano.


CHE COSA E' L'INSUFFICIENZA RENALE ?

L'Insufficienza Renale è una condizione in cui i reni non riescono ad assicurare la normale eliminazione di scorie(aumenta l'Azotemia, cioè l'urea del sangue) e la normalità della composizione dei liquidi corporei. Può instaurarsi in pochi giorni (Insufficienza Renale Acuta) per malattie renali acute, shock, complicazioni della gravidanza o dopo esposizione a farmaci tossici per i reni, ect.

E' nota come “blocco renale”, condizione grave da cui però si può guarire.

L'insufficienza Renale Cronica è invece secondaria a Malattie Renali croniche che non guariscono, si instaurano spesso senza alcun disturbo (non di rado è scoperta al controllo della pressione arteriosa) e danneggiano i reni proggressivamente nel corso di anni.

Nel corso di Malattie Renali croniche per lungo tempo il paziente si sente bene; solo alcuni esami di laboratorio possono mettere in evidenza il danno renale.Quando oltre il 50% del tessuto renale è stato gravemente danneggiato, il Filtrato Glomerulare (quindi la Clearance della Creatina) diminuisce: si ha l'Insufficienza Renale.

L'Iperfiltrazione Glomerulare nei nefroni che ancora funzionano è molto marcata così da danneggiare i glomeruli e causare la perdita di altri nefroni.

Con il progredire dell'Insufficienza Renale, la pressione arteriosa tende ad aumentareper alterata produzione di sostanze che la regolano e per ritenzione di acqua e sale, che i reni non sono più in grado di eliminare normalmente; l'Ipertensione Arteriosa a sua volta aggrava il danno renale e induce lesioni cardiocircolatorie.

Quando la Clearance Della Creatina scende sotto i 30 mL/min possono comparire i sintomi dell'Uremia: stanchezza, disturbi gastro-intestinali, disturbi dell'attenzione, sonnolenza, vertigini, mancanza di fiato, edemi, etc. Per lungo tempo la dieta povera di proteine e di sale, e l'uso di farmaci permettono di prevenire i sintomi e l'eccessivo aumentato dell'azotemia. Ma a valori molto bassi di Clearance l'uremia diventerebbe incompatibile con la sopravvivenza, se non si potesse far ricorso alla dialisi con rene artificiale o alla dialisi peritoneale.


LA DIALISI

È il passaggio di sostanze attraverso una membrana alla quale le sostanze sono permeabili.

Il fenomeno è sfruttato per allontanare dal sangue le scorie del metabolismo quando i reni malati non sono più in grado di farlo.

Nella Emodialisi extracorporea si punge con un ago un vaso di un braccio (come quando si fa un prelievo di sangue per le analisi) e si connette l'ago con un tubicino che porta il sangue al “filtro” di un apparecchio, ilrene artificiale.

All' interno del “filtro” il sangue scorre separatamente dal “liquido di dialisi” da una membrana sintetica, permeabile alle scorie; in tal modo queste ultime diffondono dal sangue al “liquido di dialisi” (preparato da noi, privo di scorie) assieme all'eccesso di acqua filtrata dal sangue.

Il sangue viene così depurato e ritorna, scorrendo all'interno di un altro tubicino, al paziente attraverso un altro ago inserito in un vaso del braccio; il “liquido di dialisi” viene eliminato, allontanando così dal paziente l'eccesso di acqua e scorie del metabolismo.

Esiste un altro tipo di dialisi: la “Dialisi Peritoneale” in cui il passaggio delle scorie dal sangue al “liquido di dialisi” avviene attraverso la membrana (detta “peritoneo”) che riveste gli organi contenuti nella cavità addominale.

Il “liquido di dialisi” sterile (2 organi contenuti in una sacca di plastica messa in alto) viene immesso nella cavità peritoneale per gravità attraverso un catetere che collega la cavità peritoneale con l'esterno.

Le scorie passano dal sangue dei capillari sanguigni del peritoneo (dove sono in alta concentrazione) al “liquido di dialisi” (dove non ci sono scorie). Il liquido viene poi drenato per gravità dalla cavità peritoneale in una sacca vuota posta in baso, portando con sé le scorie. Si cambia e altri 2 litri di “liquido” sterile sono immessi nella cavità peritoneale.

Esistono apparecchiature che consentono il ricambio automatico del liquido nella cavità addominale, di notte, mentre il paziente dorme.

Il trattamento conla dialisi si inizia in genere quando la Clearance della Creatina è scesa a 6-7 millilitri al minuto. Al di sotto di questo valore iniziano infatti a comparire sintomi gravi dell'uremia.

Compaiono anche gravi complicanze che possono mettere in pericolo la vita del paziente: accumulo di acqua e sale con Edemi, Scompenso Cardiaco, Edema Polmonare, aumento della Potassiemia, etc.

In presenza di malattie come Diabete, Cardiomiopatia dilatativa, etc., o di sintomi clinici come una grave Ipertensione Arteriosa, unaPotassiemia elevata, etc., diventa necessario anticipare l'inizio della dialisi ( a valori di Clearance della Creatinina di circa 10-15 millilitri al minuto).

La cura con dialisi è praticata per tempi brevi (giorni o settimane in attesa della guarigione) nei pazienti affetti da Insufficienza Renale Acuta (il“blocco renale”); per tempi anche lunghissimi (molti anni) nei pazienti con Insufficienza Renale Cronica.

Molti pazienti rimangono in dialisi per il resto della loro vita (anche decine di anni) a meno che non sia possibile praticare il trapianto di rene.


IL TRAPIANTO DI RENE

Il trapianto renale è la migliore terapia per il paziente uremico. Ad ogni paziente si trapianta un solo rene (sufficiente a svolgere una normale funzione renale). In generale non si tolgono i reni malati per cui il paziente avrà 3 reni, ma solo quello trapiantato sarà funzionante. Il rene da trapiantare può può essere prelevato da un donatore vivente (che resta con un rene, sufficiente a conservargli una buona funzione renale) o da un donatore cadavere ( i 2 reni vanno a 2 pazienti).

E' indispensabile la compatibilità dei gruppi sanguigni ed una affinità immunologica tra donatore del rene e ricevente.

Il trapianto da vivente è possibile per lo più tra consanguinei ( meglio fratelli o genitori).

Il trapianto più frequente è da cadavere. Gli organi da trapiantare sono prelevanti dal donatore in “morte cerebrale”, per perdita totale della funzione del cervello; il cuore batte ancora solo perchè è mantenuta artificialmente la funzione cardio-respiratoria. Il prelievo deve avvenire mentre gli organi sono perfusi con sangue ossigenato in modo da limitare l'ischemia( cioè la mancanza di ossigeno).

La “morte cerebrale” si verifica di solito in chi ha subito un trauma cranico (es.per incidenti della strada) o accidenti vascolari cerebrali. Una Commissione, estranea al Centro trapianti, controlla per 6 ore che il donatore sia realmente deceduto: questa è la massima garanzia di certezza della morte. Il rene prelevato viene trapiantato al paziente uremico più affine dal punto di vista immunologico, scelto tra coloro che sono inseriti nella lista di attesa.


LE MALATTIE RENALI: UN PROBLEMA DI SANITÀ PUBBLICA

Negli ultimi due decenni il numero dei pazienti che iniziano la dialisi è raddoppiato, e continua ad aumentare soprattutto per le persone con oltre 65 anni di età.Nel mondo 1 persona su 10 ha problemi ai reni. E' necessaria la diagnosi precoce e la prevenzione.


DIAGNOSI PRECOCE E PREVENZIONE

Molte malattie renali si comportano da “killer silenziosi”: danneggiano i reni senza sintomi anche per anni; quando i loro effetti si rilevano, può essere tardi. Ma se la diagnosi è precoce, le cure possono essere efficaci, la guarigione frequente e comunque l'evoluzione della malattia è molto più lenta.


COME SCOPRIRE IN TEMPO LE LESIONI RENALI?

Segni che ne possono indicare la comparsa:

  • Aumento notevole del volume urinario, specie nelle ore notturne (il paziente si sveglia di notte ad urinare, cosa che non avviene, per esempio, ai suoi familiari sani).

  • Emissione di urine di colore scuro (color “coca-cola”) o rosso sangue per ematuria (sangue nelle urine).

  • Nell'uomo anziano una difficoltà ad urinare (eseguire una ecografia renale e vescicale prima e dopo avere urinato per vedere se c' è residuo post-minzionale).

  • Bruciori ad urinare, minzioni frequenti, febbre( specie se con brividi) (eseguire esame delle urine ed urinocultura).

  • Edema(gonfiore) agli arti inferiori o diffusi. Si evidenzia comprimendo con un dito il dorso della gamba contro la tibia: resta un avvallamento (fovea).

  • Difficoltà a respirare o mal di testa (misurare la Pressione Arteriosa).

  • Aumento della Pressione Arteriosa.

La Pressione va controllata di tanto in tanto anche in assenza di sintomi.

  • Coliche renali(specie se l'urina diventa rossa).

  • Anemia, stanchezza, malessere inspiegabili.


COME SI PUÒ SCOPRIRE UNA MALATTIA RENALE?

L'emissione di una buona quantità di urina non è di per sé garanzia del buon funzionamento dei reni.Né può tranquillizzarci il fatto di non avere “dolori” : le malattie renali non sono in genere dolorose. Spesso si accusano i reni (erroneamente chiamati “le reni”) di dolori lombari che sono invece invece neuromuscolari. Per questo solo alcuni esami permettono di valutare lo stato di salute dei reni.

Innanzitutto l'esame delle urine: va eseguito su campione di urine appena emesse per evitare le alterazioni causate dalla fermentazione che si verifica con il passare del tempo dopo la minzione.

Alterazioni nelle malattie renali: presenza di:

-sangue, per lo più non evidente ad occhio nudo, ma solo all'esame chimico (emoglobina) e microscopico (microematuria);

-albumina (albuminuria) isolata o associata ad altre proteine (proteinuria);

-globuli bianchi, segno di infiammazione del rene o delle vie urinarie, spesso di origine infettiva;

-altri elementi, come i cilindri (riproduzioni a “stampo”del lume dei tubuli, formati da proteine, cellule o detriti cellulari, precipitati nel lume e trascinati in vescica dal flusso delle urine); la presenza di cilindri indica l'interessamento dei reni.

Un esame semplice delle urine si fa con l'immersione nelle urine di una striscia reattiva, metodo sicuro, rapido, adottato nello screening delle malattie renali. In caso di anormalità va intergato dall'esame completo delle urine e dall'esame microscopico del sedimento urinario presso un laboratorio.

La misurazione della Pressione Arteriosa è un altro passo importante per scoprire per tempo una Malattia Renale. Un danno renale può essere causato da una Ipertensione inizialmente non legata a Malattia Renale.


PREVENZIONE DELLE MALATTIE RENALI CRONICHE

PRINCIPALI CONDIZIONI DI RISCHIO

  • invecchiamento (oltre i 60 anni)

  • ipertensione arteriosa

  • diabete

  • uso prolungato di farmaci senza controllo medico, specie anti-infiammatori non steroidei

  • ipercolesterolemia grave

  • obesità importante

  • vita sedentaria

  • calcoli renali

  • infezioni urinarie ricorrenti

  • ostruzione delle vie urinarie

  • precedenti malattie renali

  • malattie immunologiche in atto ( Lupus, Artrite reumatoide, etc)

  • presenza di malattie renali nei familiari


ALCUNE BUONE REGOLE PER DIFENDERE I NOSTRI RENI

  1. Curare le malattie che possono indurre un danno renale: Ipertensione Arteriosa e Diabete. Ancor prima, bisogna correggere le condizioni che possono favorirne la comparsa: Ipercolesterolemia, Obesità, Sindrome Metabolica.

  2. Evitare il fumo.

  3. Seguire una dieta corretta. Evitare diete ricche di calorie, zucchero, dolci, grassi e sale.

  4. Evitare eccessi di peso corporeo (pesarsi spesso).

  5. Controllare regolarmente ( a qualsiasi età) la Pressione Arteriosa, sapendo che è ottimale una Pressione eguale o inferiore a 130/80 mm di mercurio, e che valori uguali o superiori a 140/90 sono definiti patologici, a qualunque età(anche nei bambini).

  6. Nei pazienti con Diabete si suggerisce di mantenere la Pressione Arteriosa a valori inferiori a 130/80.

Sono molti i farmaci per curare l'ipertensione.

Meglio usare piccole dosi di farmaci diversi: si potenzia il loro effetto anti-ipertensivo ma non gli effetti collaterali negativi. La terapia anti-ipertensiva va continuata sempre: se si sospende infatti, la Pressione Arteriosa aumenta di nuovo.

    1. Alcuni farmaci (ACE inibitori, Sartanici) uniscono all'effetto anti-ipertensivo, una azione protettiva dei reni, che rallenta la progressione del danno renale.

    2. Svolgere attività fisica.

    3. Anche se ci si sente bene,eseguire l'esame delle urine in occasione di altri controlli di laboratorio, o comunque con scadenza annuale.

Non trascurare eventuali anomalie minori rivelate dall'esame delle urine, come presenza di proteine in quantità modesta e/o di sangue all'esame microscopico. A maggior ragione eseguire l'esame delle urine in caso di emissione di urine di colore differente dall'abituale.

    1. Trattare le infezioni urinarie, la calcolosi renale o l'ostruzione cronica delle vie urinarie, per esempio da ipertrofia prostatica.

    2. Evitare l'uso prolungato di farmaci potenzialmente tossici per i reni, come gli analgesici o gli antinfiammatori.

Chi ha assoluto bisogno di questi farmaci deve ricordarsi di controllare periodicamente la funzione dei reni.

    1. Eseguire in tutte le condizioni di rischio, il controllo della funzione renale con la determinazione della Creatininemia ( ripetendola ad intervalli regolari, annuali, o semestrali se il rischio è elevato) ed il calcolo della Clearance della Creatinina.

    2. Nel caso del Diabete, mantenere i livelli di Glicemia ben controllati ed i valori di Emoglobina glicata il più vicino possibile alla norma, attraverso controlli frequenti; ovviamente i valori di Pressione Arteriosa devono essere ottimali e vanno corrette le condizioni di sovrappeso con una dieta ipocalorica.

 

APPENDICE: I RENI E L'ACQUA

Quanta acqua bisogna bere ogni giorno?

L'acqua costituisce in media circa il 60% del nostro peso corporeo! Possiamo dire che siamo formati essenzialmente da acqua. Non possiamo vivere senz'acqua. Quando si sente dire che una persona, facendo lo sciopero della sete, è da vari giorni che non beve, non ci si può credere. È impossibile sopravvivere senza acqua.

Un soggetto normale deve bere quando ha sete. Non c' è nessuna necessità di misurare la quantità di acqua che si beve.

In nostro organismo, infatti, elimina l'acqua quasi esclusivamente attraverso i reni e ci pensano i reni, organi “intelligenti”, a regolare l'eliminazione dell'acqua con le urine secondo le necessità di acqua da parte del nostro organismo. Se beviamo poco (assetamento), il corpo si impoverisce di acqua per perdite attraverso la cute ed i polmoni dovute alla traspirazione;

il nostro organismo ha bisogno di acqua, ed allora i reni eliminano poca urina (concentrata, quindi gialla) e compare la sete che ci fa bere per ripristinare il patrimonio corporeo di acqua.

Se beviamo molto ed introduciamo così troppa acqua, i reni eliminano l'eccesso di acqua e le urine saranno abbondanti, diluite e trasparenti come l'acqua. Solo gli anziani, avendo ridotto il senso della sete, bisogna che si sforzino di bere almeno un litro di acqua al giorno.

 

Che tipo di acqua si deve bere?

Quando introduciamo nel nostro organismo molta acqua, qualunque si il tipo di acqua, aumenta la quantità di urina emessa con la minzione.

Non c' è assolutamente nessuna differenza “diuretica” tra i diversi tipi di acqua: sia l'acqua del rubinetto, sia le cosiddette acque “minerali”, se ingerite in grande quantità, aumentano l'emissione di urina.

L' entità dell'urina emessa dipende esclusivamente dalla quantità di acqua introdotta, non dal tipo di acqua.

 

Si può bere l'acqua fredda?

Quando si ha sete bisognerebbe bere l'acqua a temperatura ambiente. Solo così quando passa la sete vuol dire che il patrimonio idrico corporeo è stato ripristinato. L' acqua troppo fredda, invece, non fa passare la sate perchè, fredda com'è, anche in piccola quantità inganna le nostre papille oralui (non si ha più sete, con la sensasione errata del ripristino del patrimonio idrico).

 

Si può bere quando si è sudati?

Purtroppo l'erronea credenza che chi è sudato ed “accaldato” non deve bere è diffusa anche negli asili per bambini. Sicuramente se si ha sete si deve bere anche se si è sudati. Il sudore, infatti, fa perdere molta acqua al nostro corpo causando proprio la sete.

La sudorazione è un meccanismo di difesa contro il sovrariscaldamento corporeo quando fa molto caldo o dopo uno sforzo fisico. Infatti il sudore, evaporando, diminuisce la temperatura corporea. Per questo abbiamo quel grande segnale di carenza di acqua che è dato dalla sete. È vero che bevendo si continua a sudare, ma questo è un bene.

 

Quando bisogna sforzarsi di bere molta acqua anche se non si ha sete?

I soggetti che soffrono di calcolosi renale ed hanno calcoli nelle vie urinarie devono bere 1-2 litri di acqua in 20-30 minuti per aumentare il getto dell'urina e facilitare così l'espulsione in vescica dei piccoli calcioli che si trovino nell'uretere;

essi verranno poi eliminati con la minzione. Chi soffre di calcolosi delle vie urinarie, anche se non ha più i calcoli, deve bere 2-3 litri di acqua al giorno, distribuiti nella giornata al di fuori dei pasti, per prevenire la formazione di nuovi calcoli: l'acqua ingerita diluisce le urine rendendo meno concentrati i sali e quindi la loro trasformazione in calcoli.

Bere molto è utile anche nel prevenire le infezioni urinarie nei casi di infezioni urinarie frequenti.

Devono bere molto i soggetti disidratati (che hanno perso molta acqua con il vomito o la diarrea o il sudore) per ripristinare il normale contenuto in acqua dell'organismo.

 

L'acqua può essere pericolosa?

L'ingestione di molta acqua è pericolosa nei pazienti con insufficienza renale in quanto i reni malati non riescono ad eliminare l'acqua introdotta.

Può essere mortale nei pazienti in dialisi. Può essere pericolosa anche in alcune malattie del cuore o del fegato in cui ci siano edemi.

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