L'IPERTROFIA PROSTATICA

- GUIDA PER IL PAZIENTE -

  • Cos'è la prostata?

  • Cos'e l'ipertrofia prostatica benigna (BPH)?

  • Quali sono i sintomi e le conseguenze?

  • Il ruolo dell'urologo

  • Gli esami diagnostici

  • La cura


L'ipertrofia (o più comunemente iperplasia) prostatica benigna (o più banalmente l'ingrossamento della prostata) è una patologia maschile molto frequente (tra gli ottantenni ne soffrono 8 uomini su 10) . Essa talvolta può non essere facilmente distinguibile dalle altre malattie prostatiche, prima tra tutte la neoplasia: ecco perché ogni maschio sopra i 50 anni deve “prestare attenzione alla propria prostata”.

Spesso il paziente con disturbi della minzione ricorre al medico solo tardivamente, dopo aver minimizzato a lungo i propri sintomi per scongiurare il pericolo di una malattia “alla prostata” in grado secondo lui, di danneggiare sempre e inevitabilmente la propria sessualità e virilità.


COS'E' LA PROSTATA ?

La prostata è una ghiandola localizzata sotto la vescica e circondata il primo tratto dell'uretra, ovvero il condotto che porta all'esterno l'urina che si raccoglie nella vescica.
La ghiandola prostatica produce un liquido chiaro che ha la funzione di mantenere vitali gli spermatozoi prodotti nei testicoli e che, durante l'orgasmo maschile, viene spremuto nell'uretra. (L'attività della postata è sotto controllo degli ormoni sessuali maschili).

 

 

COS'E' L'IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA (BPH) ?
Nell'adulto la prostata ha le dimensioni di una castagna del peso di circa 15-20 grammi, ma con il passare degli anni, la posizione interna della ghiandola, detta adenoma, tende fisiologicamente ad aumentare il volume e quindi va a restringere l'uretra: questo comporta difficoltosa uscita dell'urina. La vescica si trova così costretta a lavorare contro un ostacolo e tende ad ipertrofizzarsi, ovverosia ad ispessire ed indebolire la propria parete via via sempre di più.
L'iperplasia prostatica benigna (BPH) non è una neoplasia maligna.

QUALI SONI I SINTOMI E LE CONSEGUENZE ?
I sintomi sono diversi a seconda dell'entità dell'ingrandimento prostatico: inizialmente il paziente riferisce una difficoltà ad urinare, una riduzione del getto d'urina, una aumentata frequenza minzionale soprattutto notturne, a cui si può aggiungere poi una sensazione di incompleto svuotamento della vescica o un impellente bisogno di urinare spesso associato anche alla perdita di qualche goccia di urina (incontenenza da urgenza), oltre a manifestazioni più rare come la presenza di sangue nelle urine (emeturia).
Le conseguenze della BPH sono molteplici e vanno dalla formazione di calcoli all'interno della vescica, alla predisposizione alle infezioni urinarie, sino alla ritenzione acuta d'urina.
Una tra le complicanze più pericolose comunque è la ritenzione cronica d'urina in cui il ristagno di urina all'interno della vescica comporta uno sfiancamento della stessa con conseguente possibile dilatazione anche di ureteri e reni; si può incorrere in insufficienza renale acuta o in pericolose infezioni.
Non infrequente anche una incontinenza da rigurgito di urina.

IL RUOLO DELL'UROLOGO :
Non solo l'insorgenza di un sintomo urinario, ma anche la necessità di un check-up annuale per i soggetti in buona salute, da eseguirsi con cadenza annuale dopo i 50 anni di età, deve indurre il paziente a consultare l'Urologo.
Lo specialista infatti, prima raccoglie tutte le informazioni utili durante il colloquio con il paziente, poi passa alla visita che comprende il controllo dell'addome, degli organi genitali esterni e l'esporazione rettale (un esame estremamente seplice, ma importantissimo per valutare forma, dimensioni e consistenza della prostata) e quindi selezionare gli eventuali ulteriori accertamenti più idonei.

 QUALI SONO GLI ESAMI ULTILI PER PORRE LA DIAGNOSI ?

  • ECOGRAFIA (esame strumentale che permette di esplorare l'addome e quindi anche reni, vescica e prostata, oltre ai genitali esterni)

  • UROFLUSSOMETRIA (consiste nel misurare la quantità e la velocità del getto d'urina)

  • PSA (esame del sangue in cui si dosa l'Antigene Prostatico Specifico. Normalmente il valore è inferiore a 4ng/ml). Anche se solitamente valori molto elevati (superiori a 10 ng/ml) sono maggiormente sospetti per la presenza di una noplasia, un incremento del PSA non è sicuramente indice di patologia tumorale.

COME SI CURA L'IPERTROFIA PROSTATICA?
Attualmente esistono 3 possibilità terapeutiche:

  1. TERAPIA MEDICA: Questa scelata è indicata sopprattutto per pazienti con una BPH lieve o moderata. Esistono numerosi farmaci usati, ma valutando il loro meccanismo sono riconducibili a 2 categorie: quelli che riducono la concentrazione di ormoni che agiscono sulla prostata (testosterone) e quelli che agiscono sulla componente muscolare prostatica.

  1. TERAPIA ENDOSCOPICA: E' la tecnica nota come TURP (Resezione Trans-Uretrale della Prostata) ed è destinata a pazienti con volumi prostatici inferiori a 100 grammi.
    Mediante uno strumento si asporta la parte centarle della prostata e si esegue esame istologico del tessuto asportato.

 

  1. TERAPIA CHIRURGICA: Si ricorre a questa opzione terapeutica nei casi in cui la prostata si amolto grande (solitamente oltre 100 grammi di peso). L'intervento, che si esegue in anestesia peridurale o generale, prevede una incisione orrizzonatle al di sopra del pube e la successiva asportazione dell'adenoma centrale prostatico.

Dopo l'intervento, alla rimozione del catetere il paziente può inizialmente avvertire qualche bruciore nelle prime minzioni, che possono essere accompagnate ad uno stimolo impellente ed un certo grado di urgenza. Questi fenomeni tendono comunque a sparire nel breve tempo.
Il controllo post intervento per BPH si esegue in ambulatorio dove l'Urologo controlla l'esito degli esami e visita il paziente per confermare il buon esito del tattamento.
I controlli succesivi non differiscono da quelli cui dovrebbe sottoporsi un individuo che ha superato i 50 anni d'età. Nell'occasione l'Urologo valuterà il PSA (esame che verrà richiesto con cadenza annuale). Sarà poi lo stesso Urologo a decidere di sospendere i controlli ambulatoriali, lasciando al Medico di famiglia il compito di valutare annualmente il PSA.



PER INFO : telefono 0445/606360 oppure 0445/575682
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